Mike Oldfield Fan Club Italiano
Mike Oldfield's 'Music of the Spheres' Premiere - Bilbao, 7 marzo 2008
 
PREMESSA

Il 13 febbraio ho ricevuto la notizia che la Universal Italia mi ha accreditato a partecipare al concerto "Music of the Spheres Premiere" di Bilbao. Al concerto, insieme a me sono stati accreditati i giornalisti di "Il Mattino", "Quotidiano Net", "Quotidiano.net", "Avvenire", "Il Giornale", "La Stampa", "Rockstar" e "La Repubblica". Oltre a loro avrebbero partecipato anche due giornalisti di "Radio Due".

Il programma prevedeva:
Dalle 15.10 alle 15.30 - Intervista per Radio Due;
Dalle 16.10 alle 16.30 - Tavola rotonda con i 5 giornalisti italiani;
Ore 21.00 - Apertura delle porte del Guggenheim Museum per il concerto;
Ore 21.30 - Inizio spettacolo;
Ore 22.15 - Buffet con bevande e antipasti.

LA CRONACA

Sabato, 6 marzo 2008

  • » Ore 12:00 Mike si presenta al Museo Guggenheim, accompagnato dagli organizzatori dell'evento e si concede ai fotografi per una ventina di minuti prima di partecipare alla conferenza stampa.
      
  • » Ore 12:30 Ha luogo la conferenza stampa, per una mezz'ora abbondante, esclusivamente con giornalisti spagnoli, con i quali Mike si mostra amabile e ben disposto, rispondendo a diverse domande accentrate maggiormente sul nuovo album e sul concerto.
 ALCUNE FOTO DELLA PREMIERE
dal sito Spiegel On-Line 

Venerdì, 7 marzo 2008

  • » Ore 12:00 Arrivo al Museo Guggenheim di Bilbao. Oltre al camion dell'Orchestra Euskadi non trovo nessun'altro segno che indichi l'appuntamento serale. Dopo un breve giro riesco a individuare l'ingresso dell'Auditorium, dove c'è abbastanza agitazione essendo pieno di gruppi di turisti in visita al museo. Nell'atrio scorgo lo spazio dedicato all'orchestra, con decine di sedie ed un grosso piano a coda. Nemmeno qui non si vedono cartelli che pubblicizzano il concerto. Nessuno mi sa dire dove si terrà la conferenza stampa. A questo punto esco e comincio a girare per le strade intorno, nella speranza di trovare l'albergo di Mike. Davanti al "Gran Hotel Domine" c'è un grosso camion della televisione di stato spagnola, con cavi e antenne satellitare. Mentre cerco di capire se può essere questo il posto che sto cercando, vedo una macchina con targa francese dalla quale scende Hayley Westenra accompagnata dalla sua agente, dalla madre (suppongo) e da una ragazzina. Entrano nel hotel, ma dopo pochi minuti escono e si dirigono verso il "Mirò Hotel", sito nelle vicinanze.

  • » Ore 14:00 Ritorno al Gran Hotel e chiedo al portiere se è lì che si svolge la conferenza stampa. In seguito alla sua risposta negativa, decido di chiamare il direttore della Universal Italia, il quale mi informa che non sono accreditato a partecipare alla conferenza e che ci sentiremo nel pomeriggio. Deluso, ritorno al museo e mi metto in attesa di qualche evento.
      

  • » Ore 16:00 Davanti al bar del museo vedo i due giornalisti di Radio Due che passeggiano tranquilli avendo finito l'intervista a Mike. Continuo a girare per le strade intorno al Museo nella speranza di veder apparire Mike.

  • » Ore 17:30 Ricevo la telefonata del direttore della Universal il quale mi informa che la tavola rotonda con i giornalisti italiani è finita e che Mike dovrebbe essere già al museo per la prova generale. Ritorno di corsa all'Auditorium, ma ancora nessuna traccia di Mike o dell'orchestra.

  • » Ore 18:00 Cominciano ad arrivare i primi musicisti. Lasciati i cappotti in una sala adiacente, si dirigono verso il palco. Un controllo severo verifica l'identità di ognuno, mentre parecchi visitatori del museo si raggruppano nell'atrio intorno al palco. Al piano forte non è Lang Lang, ma un pianista dell'orchestra Euskadi.

  • » Ore 18:15 Arriva Hayley Westenra, in un capotto rosso e minigonna. Gli addetti alla sicurezza la bloccano e deve aspettare parecchi minuti finché uno degli organizzatori arriva per farla entrare. Addirittura gli vogliono togliere la borsa, ma alla fine tutto si risolve e Hayley, insieme al suo bicchiere di te caldo, si dirigono verso il palco.

  • » Ore 18:30 Chiedo all'ufficio informazioni se posso partecipare alle prove. Mi rispondono che solo se munito di una tessera giornalistica potrei entrare. A questo punto tutto mi sembra assurdo e chiedo se comprando il biglietto potrei partecipare. Mi rispondo candidamente "certo", ma solo fino alle 20:00 quando chiude il museo. Sborso 12 Euro e provo ad entrare, ma il mastino all'ingresso mi blocca perché devo lasciare lo zainetto al guardaroba. Chiedo se posso portare la macchina fotografica e ricevo come risposta un "no" categorico.

  • » Ore 18:45 Mentre litigo col mastino, che ovviamente parla solo lo spagnolo come quasi tutti gli spagnoli che ho incontrato, vedo entrare Mike da un ingresso riservato, vicino al palco, accompagnato dal suo agente, un omone grosso con camicia rossa e capelli lunghi biondi. Non perdo ulteriore tempo, di corsa lascio lo zainetto al guardaroba ed eccomi finalmente dentro. Mike, in jeans e maglietta, si siede sulla sedia a lui riservata in prima fila e, occhiali sul naso, comincia a sfogliare gli spartiti. Nel frattempo l'orchestra attacca il primo passaggio di "Harbinger" ed io sono circondato da gente che non sa nemmeno a cosa sta assistendo. In prima fila ci sono famiglie con bambini che giocano e strillano, dietro ci sono gruppi che parlano ad alta voce, studenti che entrano ed escono dal museo, gente della sicurezza molto agitati che provano a fare il loro lavoro, rappresentanti dell'organizzazione che corrono qua e là...
    Vicino a me, un tizio con la barba tira fuori la macchina fotografica e senza nessun timore si mette a fare foto a raffica. Arriva subito la sicurezza e gli intimano di non fare più foto. Lui acconsente e dopo solo 2 min. tira fuori anche una seconda macchina fotografica e ricomincia a fare foto. Io incavolato come una iena mi chiedo come tutto questo sia possibile, mentre arriva di nuovo la sicurezza e intima al tizio di smettere. A questo punto decido di lasciar perdere tutto e godermi le prove. Mi faccio spazio tra la gente e mi metto seduto per terra davanti, a circa 2 m da Mike, il quale non degna il pubblico di un solo sguardo. Lo vedo "smozzicarsi" un'unghia mentre chiede al fonico un altro microfono ed una cassa per il monitoraggio. Seguono varie prove per il volume sia per Mike che per Hayley e alla fine si dichiarano tutti soddisfatti. A me personalmente sembra molto basso il volume della chitarra di Mike, però non mi preoccupo per il momento perché c'è qualcos'altro che attira la mia attenzione: mentre l'orchestra suona "On My Heart" e Hayley si esibisce in una performance meravigliosa, Mike sorride guardando sopra gli occhiali un bambino biondo molto vivace di circa 2 anni che gioca davanti a lui. Forse gli ricorda il proprio figlio, mi dico e non ci penso più, ma dopo un po' sento il bambino parlare in inglese con la tata. Questa cosa mi incuriosisce a tal punto da staccare gli occhi da Mike e cercare di capire chi possono essere i genitori del bambino. Con non poco stupore scopro che, seduta sul pavimento a circa 3 m da me, c'è Fanny Oldfield insieme ad Eugene, il neonato di Mike, che dorme tranquillo nel passeggino. A questo punto capisco che il bambino biondo non può essere che Jake, l'altro figlio di Mike e come conferma, in una breve pausa, il bambino si rivolge a Mike dicendogli "Papà, hai finito?". Bingo! A questo punto lascio a malincuore la mia splendida posizione e corro al guardaroba, prendo il libro scritto da Giovanni Manuali e scarabocchio sulla prima pagina "To Mike, from the italian fan club members, with love".
    Ritorno davanti al palco e questa volta mi apposto dietro a Fanny. Aspetto per un quarto d'ora il momento propizio, mentre Fanny sorride alle guardie della sicurezza, segue il lavoro dei tecnici, parla con la tata e gioca col figlio Jake. Mi faccio coraggio e mi avvicino: "Fanny – gli dico – posso darti questo libro per Mike?" Lei mi guarda con aria abbastanza scocciata e mi dice "Fammi vedere", sfoglia il libro e acconsente con un "Ok" mettendo il libro nel passeggino di Eugene.
    A questo punto rimango dietro a Fanny, abbastanza lontano da Mike, e mi godo le prove che procedono tranquillamente ed in totale armonia, con Mike che batte il ritmo sul ginocchio e sembra molto contento del sound. Ad un tratto si interrompono ed il primo violinista propone un cambiamento di ritmo in un certo passaggio di "The Tempest". Mike lo guarda come per dire "e questo che vuole?" mentre il direttore d'orchestra ribadisce che il ritmo era quello giusto. Un fotografo autorizzato scatta diverse foto a Mike e a Hayley mentre l'agente di Mike e gli agenti della sicurezza supervisionano il tutto.


  • » Ore 20:00 Veniamo allontanati dalla sala, insieme a tutti i visitatori del museo, e fuori trovo un folto gruppo di fans spagnoli. Ne conto una cinquantina e mi faccio una breve chiacchierata con un paio di loro in attesa dell'inizio del concerto. Mi dicono che sono stati accreditati dalla Universal Spagna a partecipare al concerto ma in una postazione diversa dai 200 invitati ufficiali.

  • » Ore 21:00 Gli schermi LCD all'interno dell'Auditorium cominciano a visualizzare slide con la copertina dell'album, il marchio della Universal e quelli dei vari sponsor, e finalmente si aprono le porte. La gente arriva alla spicciolata sotto una pioggia fredda e fitta. Mi passano così davanti Hayley Westenra con un bel abito da sera e sandali dorati, i rappresentanti della casa madre Universal, giornalisti di varie nazionalità e alcune ufficialità locali.

  • Finalmente entro, ma appena mi avvicino all'atrio, lo stesso mastino di prima mi punta e mi toglie di nuovo lo zainetto. "Bestemmio" come un turco, ma non ho tempo per protestare se voglio trovare ancora un posto libero e così mi incammino nella sala. Trovo alcune sedie libere nella terzultima fila e appena mi siedo arriva anche il direttore della Universal Italia accompagnato dai giornalisti italiani. In attesa, mi raccontano l'incontro con Mike avvenuto nel pomeriggio, nell'albergo "Ercilla" dove Mike occupava un appartamento all'ultimo piano, durante il quale Mike, nervoso e preoccupato per aversi schiacciato nella mattinata un dito nella portiera della macchina, ha ribadito la sua intenzione di smettere di far musica e di voler prendersi un lungo periodo di pausa nel quale guidare la sua Ducati, navigare in barca e godersi la famiglia. Lo scoop sembra essere la sua dichiarazione che "Tubular Bells" è stato rimasterizzato nel 2003 ma non remissato e questo potrebbe essere il suo prossimo lavoro, visto che dopo 35 anni i diritti sull'album sono diventati suoi. Guardandomi intorno vedo diverse videocamere che riprenderanno il concerto per poter essere poi venduto su iTunes e mi rendo conto di essere l'unico fan italiano presente nella sala. In un angolo, dietro ad una gigantesca colonna, intravedo il gruppo di fans spagnoli, un po' sacrificati in quel spazio angusto ma credo abbastanza soddisfatti vista l'espressione.

  • » Ore 21:30 Il concerto inizia con l'arrivo dei musicisti e del coro. Seguono alcuni minuti imbarazzanti di silenzio assoluto in attesa di Mike, del direttore d'orchestra ed del soprano Hayley Westenra. Finalmente arrivano ed il concerto ha inizio. Già dai primi momenti mi accorgo che la chitarra di Mike non si sente quasi per niente, specialmente quando viene coperta dal suono dell'orchestra. I minuti volano veloci e, tranne una piccola "sbavatura" di Mike, l'interpretazione è perfetta. Ovviamente non è lo stesso sound dell'album, ma sicuramente si può dire che l'orchestra ha svolto egregiamente il suo compito, anche se Mike non mi è sembrato eccessivamente contento alla fine del concerto.
    Il finale è stato rocambolesco: noi ci alziamo tutti in piedi applaudendo, mentre Mike si gira verso l'orchestra gesticolando che l'intero merito è loro e in meno di un minuto ripone la chitarra nella custodia, la carica sulla spalla e se ne va rapidamente. Noi rimaniamo sconcertati e pensiamo ad un uscita di scena un po' bizzarra ma sicuramente provvisoria, però dopo alcuni minuti di applausi non cambia nulla. E' tutto finito ed io non ho fatto nemmeno in tempo a riprendere la macchina fotografica dal guardaroba e fare così almeno una foto, ma non sono preoccupato perché sono sicuro che qualche foto verrà pubblicata su internet prima o poi.
      

  • » Ore 22:15 Rapidamente le nostre sedie vengono portate via e sostituite da alcuni tavoli, mentre dei camerieri portano bevande e aperitivi. Insieme ai giornalisti italiani visitiamo alcune sale del museo, tenuto aperto appositamente, dopo di che scendiamo nella sala e ci mischiamo all'altra gente commentando il concerto, facendo nuove conoscenze e salutando alcuni musicisti dell'orchestra. Ci complimentiamo con Hayley Westenra per la sua esibizione e riceviamo saluti e ringraziamenti molto cordiali. Troviamo anche il tempo per una veloce rassegna stampa dei giornali spagnoli e costato con stupore che alcuni dei più grandi giornali dedicano ampi spazi alla notizia proprio in prima pagina, con grandi foto rappresentanti Mike alla conferenza stampa del giorno prima e grandi titoli elogiativi.
      

  • » Ore 24:00 Vado via sotto la pioggia, abbastanza soddisfatto ma non molto contento.

IMPRESSIONI

Mi è sembrata abbastanza ridicola l'esclusività dell'evento e la rigidità della sicurezza, visto che alle prove qualsiasi visitatore del museo poteva partecipare, riprendere o fotografare con facilità. Strana anche la gestione degli incontri con i giornalisti, cambiati all'ultimo momento di locazione, accorciati di durata per l'indisposizione di Mike. Addirittura la Universal Italia non è stata nemmeno informata della conferenza stampa del giorno prima, perché riservata solo alla stampa spagnola.
Sono rimasto molto deluso e contrariato dalla totale mancanza di materiale promozionale per i partecipanti.
Nella conferenza stampa del 6 marzo, Mike ha dichiarato che la location del concerto è stata scelta dalla Universal e, escluso l'alto prestigio architettonico del posto, non trovo nessuna motivazione seria per tale scelta, in quanto l'acustica non era tra le migliori, lo spazio adibito all'orchestra si è dimostrato insufficiente imponendo al coro di accalcarsi letteralmente, la platea senza un minimo di pendenza ha impedito a metà del pubblico di vedere Mike o i musicisti delle prime file, il personale del museo parlava solo lo spagnolo.
Mi è sembrato molto insolito anche il missaggio audio del concerto, con la chitarra di Mike quasi impercettibile e gli strumenti a fiato e le percussioni eccessivamente alti.

di Giuliano Plenevici

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