| Titolo: infatti |
Nome: Maxx (heaventolls@alice.it) 3/5/2008
Da un certo punto di vista estremo posso essere anch'io d'accordo con te, e non c'è bisogno di dire che amo Mike alla follia. Ma è vero, sopratutto leggendo anche la sua biografia: lui ha dato tutto in TB 1. Il resto è venuto fuori per altri motivi, in altri modi, non proprio spontanei. Certo adoro alla follia Hergest Ridge, mi rilassa, mi dipinge immagini meravigliose con melodie meravigliose, e Ommadwan ha aperto porte musicali che nessuno aveva mai aperto prima... ma TB è l'unico riconosciuto da tutti, quello che quell'innovazione alla radice. Da punto di vista di Mike, lui avrebbe potuto finire la sua carriera con TB, c'è tutto li dentro... dal nostro punto di vista... bhè, noi ne vorremmo sempre di più! Qualsiasi cosa, anche album come Earth Moving, perchè c'è sempre qualcosa di buono, o tutte le registrazioni anche pessime dei concerti, perchè c'è la sua chitarra. C'è bisogno anche di seguire un certo ordine e modello, non come ha fatto un Amarok, dove la struttura è inedita, e piuttosto "incasinata", ma in quel caso è il suo pregio. Qui con Music of The spheres, doveva tornare al suo modello di musica classico-progressive, con la struttura tipica di genere: se confrontate i minutaggi delle strutture di pezzi come Echoes, Atom Earth Mother, di Pink Floyd, Close to the edge, Relayer di Yes finendo con Pictures at an exibition di Moussorgsky e altre, ci si accorge che seguono tutte, consapevolmente o meno, la stessa struttura e la stessa sequenza di momenti. E' uno schema che si deve seguire, propio "per non finire a fare altro", per non finire a fare un altro genere che non è il loro, e non è quello che piace a noi. Da questo punto di vista approvo che abbia ricalcato lo schema di TB. |
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