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Titolo: Confermo

Nome: Popangelov (clubtrofeolagloria@tiscali.it) 20/11/2008

Sì, ti confermo che il concerto di Jean Michel Jarre c'è stato la sera del 5 novembre al Gran Teatro di Tor di Quinto a Roma. In effetti non è stato quasi per nulla reclamizzato (a me lo ha segnalato un amico, avendo letto la notizia sul web) e anche all'esterno del teatro, la sera stessa, non c'erano segni che richiamassero il nome del musicista francese, se non una isolata bancarella di merchandising e la musica di Oxygene che proveniva dall'interno durante il sound check. Forse è anche per questo (e per il prezzo abbastanza caro del biglietto)che era presente non molto pubblico. All'inizio del concerto Jarre ha spiegato che durante questo tour intende recuperare la dimensione più intimista della propria musica, evitando i grandi effetti di luce dei suoi vecchi laser-show e riproponendo gli strumenti analogici usati negli anni 70. Anche la musica è quella di trenta anni fa: infatti JMJ ha ripresentato per intero il vecchio Oxygene, interpolato da inserti tratti dalla recente prosecuzione, Oxygene 7 - 13, supportato da un trio di tastieristi. Spente le luci, si è acceso il palco: si illuminano i sintetizzatori e il moog che appena entrato sono andato a vedere da vicino. Mi ricordo del concerto di Keith Emerson con una strumentazione simile. Parte la musica che introduce il protagonista della serata. Applausi. Il francese avrà fatto il lifting? Dovrebbe avere più di 50 anni e sembra un giovincello. Mah! Jean Michel ci spiega il senso dello spettacolo, presenta la band, poi parte verso una stratosfera di suoni alla ricerca di O2. Questa musica che un tempo mi faceva impazzire ha la capacità di evocare panorami sconfinati e pare cogliere il respiro naturale del pianeta. In ciò, credo, sta la sua grandezza. Le note sono come fiocchi di neve, soffi di vento, ronzii di campi magnetici che fuoriescono in modo bizzarro da una strumentazione analogica (priva di computer) che Jarre domina in modo molto fisico, muovendosi sul palco agilmente e manovrando le tastiere con ampi gesti teatrali. Le luci hanno una parte fondamentale, ma sono molto più sobrie del solito. Oxygene scorre via tra momenti ritmati e atmosfere più rarefatte. I momenti più classici, come Oxygene IV (quello della marcia dei pinguini), vengono accolti da applausi a scena aperta. Si arriva infine ad un ultimo brano contrappuntato da un video in b/n, dal messaggio molto poco rassicurante. Ma l'idea di fondo è che la bellezza (con la musica) ci salverà. Forse. Applausi. Ringraziamenti. Un unico bis. E fatuo come un fuoco d'artificio sornione, si è chiuso il concerto. Ciò che resta è tanta nostalgia.


 Messaggi Autore Data
  Jean Michel Jarre Popangelov  3/11/2008
A Roma? Ermes  15/11/2008
Confermo Popangelov  20/11/2008
grandioso paolo  22/11/2008
Grazie ragazzi! Ermes  30/11/2008
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