| Titolo: Mike e la locomotiva a vapore |
Nome: Landmarq (landmarq@tiscali.it) 3/11/2005
Buongiorno a tutti. È la prima volta che scrivo sul forum e quello che ho letto, specialmente dopo l?uscita di L&S, mi spinge a qualche considerazione. Mi pare chiaro che l?età di un fan pesa più di ogni altra cosa nel giudicare i dischi di M. Ricordo che quando uscì Platinum (1979) venne considerato un disco mediocre rispetto ai precedenti, mentre se uscisse oggi qualcosa di vagamente somigliante, i conservatori del forum griderebbero al miracolo, mentre i più giovani rimarrebbero probabilmente disorientati. Tutto è relativo. Ma non credo ci sia da stupirsi se chi è cresciuto con TB1 e Ommadawn storca poi il naso davanti a Tres Lunas o a L&S, così come non sarebbe uno scandalo se i ragazzini che, ho letto, hanno cominciato ad amare Mike nella sua versione techno, non saprebbero cogliere l?essenza di un?opera come Incantations. Tra queste cose sono passati trent?anni che hanno rivoltato il mondo come un calzino e la musica, lasciatemelo dire, è tra le forme d?arte che ne è uscita peggio. Mike, purtroppo, non ha fatto eccezione: qualcuno ha esaltato determinati brani o singoli assoli o passaggi di L&S, quando una volta i suoi dischi (almeno fino alla bellissima prima facciata di Crises) di idee o finezze del genere ne contenevano decine e decine. E ne usciva uno all?anno! Tendenzialmente io sarei un?estremista oldfildiano, di quelli disposti a negare anche l?evidenza davanti a chi critica il suo idolo, ma non posso negare il fatto che il nostro ormai abbia imboccato una brutta china, producendo musica che solo in minima parte è degna del suo genio artistico. È come se Mike avesse perso capacità di inventare, sperimentare, modificare, scrivere Musica di livello al di là di uno-due brani a disco, cosa che potrà andare bene per le meteore del momento, ma che per uno come lui, è uno standard inaccettabile. Non posso essere d?accordo (e ne ho letti diversi) con quelli che parlano di Mike come se fosse un prodotto da vendere all?ortomercato: ?bene o male, l?importante è che se ne parli?, ?fa bene a cambiare per catturare i nuovi fan?, ?dobbiamo diffondere L&S così, se vende bene in Italia, tornerà a suonarci?, ?la sua è un?evoluzione musicale?, ?lo ammiro perché fa le cose divertendosi?. Ehi ragazzi, stiamo scherzando o cosa? Stiamo parlando di Britney Spears o di Eminem? Il compito storico di gente come il vecchio Mike non è di scomparire nell?anonimato inseguendo le mode del momento, di puntare alla classifica o di far ballare i quindicenni. Per queste cose di gente ce n?è già troppa, gente costruita a tavolino da multinazionali del disco prive di scrupoli e di ogni senso artistico, imbottite di manager per i quali vendere dischi o surgelati non fa alcuna differenza. La cosa che mi preoccupa di più (e che mi fa più male) è che i passi falsi del nostro siano ormai troppi per non pensare a un declino inesorabile. Se due o tre indizi fanno una prova, qui abbiamo già superato abbondantemente il bonus e si può solo concludere che Mike o non sa più fare un intero disco decente, o pensa che quello che fa sia decente, o pensa realmente che i suoi vecchi fan non esistano più e quindi non abbia più senso riproporre uno stile (per quanto aggiornato) che piaceva solo a dei defunti. In questo tipo di mondo ci sarebbe assolutamente bisogno che chi ha saputo produrre bellezza in grande quantità non dissipi il suo talento in opere come minimo discutibili. Il signore in questione non è certamente afflitto da problemi economici e con i diritti anche solo di TB1 potrà campare degnamente insieme a tutti i suoi discendenti. Non è quindi giustificabile che imbastisca album dove, come ha accennato qualcuno, gli arrangiamenti siano tirati via e anche la produzione sia tangibilmente al risparmio. Per uno che una volta era il re degli arrangiamenti e passava, allora sì con vero divertimento, mesi in sala a intarsiare intorno a ogni singolo arpeggio di chitarra o tastiera, questo è deludente. Non voglio un Mike connservatore: se vuole, come in Crises o Amarok, lui sa come usare le nuove tecnologie con gusto, senza necessariamente scadere di livello. Ma rivoglio un Mike artista in un mondo che tende a espellere l?arte come oggetto indesiderato, rivoglio quel ragazzo che era diventato la locomotiva a vapore del treno della buona musica, rivoglio quell?uomo che dalle sette note sapeva tirare fuori magie da levarti il fiato. A meno che la cocaina non abbia fatto danni di cui nemmeno noi possiamo conoscere la portata. Grazie dell?attenzione |
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