| Titolo: La mia recensione |
Nome: Shadow (davideruben@tele2.it) 19/10/2005
Dopo aver ascoltato il nuovo disco da venerdì scorso almeno una decina di volte è arrivata l?ora di tirare le somme su questo nuovo lavoro. Premetto di avere praticamente TUTTI i dischi di Oldfield e di non avergli mai risparmiato critiche, ma lasciatemi dire che quest?ultimo lavoro non è affatto un disastro come alcuni vogliono sostenere. Andiamo per gradi: contrariamente alla maggioranza preferisco nettamente ?Light? a ?Shade?. Pregio e difetto di questo primo disco è senz?altro la monoliticità della proposta: i primi 8 brani sfoderano una compattezza che potrebbe stancare chi non conosce Oldfield ma che sarà apprezzata da chi ha amato e ama TSODE e Tres Lunas. Comunque il risultato è ugualmente notevole: Angelique e Sunset ad apertura e chiusura di questa prima parte sono due tracce di eccezionale bellezza con un Mike a livelli elevatissimi. Qualcuno ha detto che chi ama TSODE, TB2 e TB3 non può apprezzare tracce del genere. Abbiate pazienza ma mi pare una bestemmia: credo che Angelique e Sunset non sarebbero di certo stonati in nessun disco precedente, anzi? (Voto per questi 2 brani: 9,5). I brani ?Blackbird? ?Our Father? e ?Rocky? sono tutti quanti caratterizzati dall?uso del piano e apprezzo particolarmente il primo nella sua grande e al tempo stesso malinconica bellezza. Rocky introduce con molta efficacia ?Sunset? che considero il culmine assoluto di questo nuovo lavoro. (Voto 8,5 per ?Blackbird?, 7 per ?Our Father?, 6,5 per ?Rocky?). ?Closer? piacerà facilmente dopo qualche ascolto e gli assegno un bel 7; ?First Steps?, la suite per intenderci, parte leggermente sotto tono per culminare in un finale grandioso ed imponente che mi ha colpito sin dal primo ascolto per quanto si rifaccia come noto ad un celebre motivo di Tres Lunas. Il voto è un 8 pieno scaturito da un ascolto ripetuto. L?unico brano che giudico un po? sotto tono è ?The Gate?: la parte di chitarra al termine cerca di rimediare alla ripetitiva ed elettronica melodia con risultato discutibile, rientra comunque a pieno titolo nello stile un po? salottiero dell?intero disco (voto 5,5 non mi sento di dare di più). Alla fine assegno all?opera un bel 7 globale e non mi pare certo male! Forse la cosa che mi ha più spiazzato, ma è tutto tranne che un limite, è la presenza del pianoforte: Oldfield ha sempre ammesso di non essere un pianista eccezionale e d?altra parte nessun passaggio di piano in questo disco è eccezionale, le atmosfere create sono comunque molto suggestive: ascoltate ?Light? ad occhi chiusi e con le cuffie, poi date un?opinione sincera senza paragonare quest?opera a dischi ?New Age?, ricordiamoci che Oldfield NON è new age. Credo che alla fine non faticherete ad essere positivi come lo sono io.
Discorso diverso è il disco ?Shade?, nel complesso molto inferiore come qualità al precedente ma fortunatamente salvato da un paio di tracce secondo me di eccezionale bellezza. Si parte da ?Quicksilver? e lo shock dopo il disco precedente è davvero forte: fa sensazione un brano così techno dopo una prima parte che definirei ?ambient?. Peccato perché la melodia, pur semplice e priva di grandi virtuosismi, non era affatto male e alla fine riesco ad ascoltare questo brano riconoscendovi Oldfield (voto 6). Decisamente scadenti mi sembrano le due melodie successive: appena accettabile ?Resolution? (voto 5), inascoltabile ?Slipstream? (voto 4) e uno si chiede: ?Dov?è il Mike che conosciamo?? Al termine della terza traccia ci chiediamo se il disco non sia da gettare ma ecco ?in agguato? il capolavoro: ?Surfing? è una melodia che si imprime subito nella mente. Qualcuno la preferiva intepretata da una cantante e non dal computer: chissà, magari capiterà in concerto? ad ogni modo è un pezzo di grande musica. Ad un inizio apparentemente ripetitivo segue la fase centrale che provoca un tuffo al cuore: splendido il vigoroso passaggio di chitarra elettrica, è la firma di Mike. Bellissime le atmosfere nel finale: voto 9,5. Ci siamo ripresi ed ecco un'altra bellissima traccia: ?Tears of an angel?. L?inizio classico è originale e spiazza: segue immediatamente un bellissimo brano dove la chitarra di Oldfield finalmente è padrona; addirittura eccezionale il passaggio di chitarra elettrica nella parte centrale. Un brano memorabile ad alzare, e di molto, la media di ?Shade? (voto 9). Putroppo è l?ultimo grande hit: la traccia successiva (?Romance?) è, a mio modo di vedere, il punto più basso di entrambi i dischi e mi rifiuto di parlarne (voto 3). ?Ringscape? è tutto sommato discreta e non fatichiamo a riconoscere il maestro (voto 6+). Insignificante l?ultima traccia del disco (?Nightshade?: voto 4): forse si poteva concludere in modo più dignitoso. Nel complesso, il voto di Shade è 6--. Difetto di questo disco è la deviazione, secondo me forzosa ed eccessiva, verso ritmi techno. A tratti non si riconosce più il sound tipico di Oldfield e mi è parsa azzeccata la somiglianza indicata da un forumista con Jarre. (P.S. Ho tutti i dischi di Jean Michel Jarre ma ho sempre pensato che non abbia un centesimo del talento di Oldfield). Punto di forza del disco è la presenza di alcuni brani molto più vivaci rispetto al primo disco che al contrario risulta più ?pensante?, e soprattutto la presenza di due piccoli capolavori come ?Surfing? e ?Tears of an angel? ad impreziosire un disco che altrimenti sarebbe scivolato via senza lasciare grosse tracce nell?anima.
A termine di questa carrellata mi domando: ?Dove collocare questi due dischi nella produzione di Oldfield?? Comincio dicendo che per me è un doppio che non può e non deve mancare nella discografia di chi ascolta Mike; non stiamo parlando di un capolavoro, ma è comunque un lavoro molto interessante e a tratti direi suggestivo. Le tracce 1) Angelique 2) Sunset 3) Surfing e 4) Tears of an angel, giustificano ampiamente l?acquisto raggiungendo picchi di grande livello. Sono due dischi nel complesso superiori di Tres Lunas. Quest?ultimo era indubbiamente compatto ma privo dei grandi momenti che invece non mancano in Light+Shade. Lo giudico superiore anche a Millennium Bell e a Guitars. E? quindi il miglior disco da TB3 a questa parte. Perché sparare a zero come hanno fatto alcuni non acquistandolo neppure? Qualcuno lamenta il fatto che ormai il maestro sia monostrumentista, qualcun altro dice che le melodie di questo disco si fanno in casa con una tastierina? può darsi, ma perché allora solo lui sa farle??? Perché solo lui è capace ad esempio di scrivere un pezzo di certo facile come ?Sunset? ma di rara efficacia e bellezza? Ogni artista attraversa momenti e fasi particolari nella sua produzione: questo è il Mike Oldfield attuale e sta procedendo nel filone ormai ben delineato di TSODE e Tres Lunas: chi non apprezza questo stile è inutile che tenti paragoni arditi e fuori luogo con Amarok e TB2. Molto semplicemente erano altri tempi: se Mike non è più così è un buon segno: significa che si è evoluto, ed è normale che capiti nella vita. Il disastro sarebbe se non fosse così. Grazie a tutti e un sincero buon ascolto.
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