Nome: Roberto (roby_m@yahoo.com) 24/5/2008
Ciao a tutti, sono nuovo qui, anche se sono un vecchio fan del Grande Maestro, come ho letto da qualche parte in questo bel sito, per il quale faccio i miei complimenti a tutti i realizzatori...
In Italia è pratica diffusa fare un mestiere perché è capitato, senza alcuna preparazione. Dai commessi nei negozi, ai quali non si fanno corsi di formazione su quello che vendono, agli amministratori di enti pubblici (vedi anche ministri) che vengono nominati solo in base all'appartenenza politica... Così succede anche con la gran maggioranza dei giornalisti: vengono fuori dalle scuole, ma poi occupano posti senza avere la preparazione o la cultura necessaria. Molti scrivono articoli perché viene chiesto loro di farlo e non perché sono degli esperti del settore. Per non parlare poi delle antipatie o simpatie che si possono creare a livello umano durante le interviste, tra l'intervistatore e l'intervistato, campo nel quale in Nostro è (nuovamente) maestro, cioè nel crearsi antipatie per il modo in cui tratta la persone.
Poi c'è da considerare anche la richiesta... In Italia i più venduti giornali sono quelli scandalistici, nei quali ognuno può farsi i cavoli degli altri e così sentirsi meglio o migliore. E' tutto questione d'affari, di soldi: il direttore del giornale ha il compito, dato dall'amministrazione, di vendere più giornali e incrementare continuamente le vendite. Hanno a disposizione statistiche complesse dalle quali risulta che il numero maggiore di introiti è risultato dalla pubblicazione dei scandali di cronaca (vedi le innumerevoli Erba, Cogne, Corona, Paris Hilton, ecc, ecc) con quali ci sommergono giornalmente. E così, il direttore chiede ai propri giornalisti di pubblicare quotidianamente, a volte inventando, notizie scandalistiche, bizzarre, personali, su personaggi pubblici. Quindi, come vedete la colpa non è interamente loro, ma anche nostra che compriamo questa mer...da.
Avete notato che nessun giornale ha scritto nemmeno una riga sulla qualità della musica dell'album, ma solo informazioni sulla vita privata di Mike: droga, infanzia difficile, barca e Ducati, annuncio cuori solitari, numero figli e matrimoni, ecc? Come mai? Non volevano esporsi dando un giudizio non di loro competenza e che avrebbe potuto essere contraddetto dai critici veri (che poi siamo noi), oppure quella è una notizia che non vende?
Fatto sta che anche quest'album è stata un'occasione persa per far conoscere Mike Oldfield ai giovani o in generale a chi non ha la possibilità di sapere della sua esistenza se non dai giornali.
Se conosco un po' il mondo giornalistico, i nostri bravi giornalisti hanno avuto pagato il viaggio a Bilbao, vitto e alloggio, per alcuni giorni, tutto pagato dalla Universal Italia, per pubblicizzare l'evento e così far incrementare le vendite dell'album in Italia, ma non sembra abbiano adempito al loro compito scrivendo cavolate e non elogiando l'album. Che incentivo è per un album parlare dei problemi di droga o del numero di figli dell'artista? Sono però sicuro che se si trattava di Zucchero, Antonacci, Venditti o Masini, avrebbero speso paroloni, scritto pagine intere, consigliando caldamente l'acquisto (con tutto il rispetto per chi ama questi cantautori).
Ho quasi sessant'anni, ma un livello di degrado sociale come in questo periodo non ho mai visto in Italia, e questo purtroppo è solo il principio...
Un saluto a tutti, Roberto