| Titolo: Formula Oldfield |
Nome: Popangelov (clubtrofeolagloria@tiscali.it) 20/12/2007
L'album è veramente splendido. Sono d'accordo che le tracce 2 e 3 (Animus e Silhouette, ma anche la 4, Shabda) siano da brividi. L'unica perplessità, dal mio punto di vista, riguarda la struttura con la tradizionale formula di apertura di Harbinger e la chiusura con Musica Universalis che dànno a tutto l'album un'impronta da Tubular Bells IV. Per il resto, a parte il latino approssimativo di uno dei testi (uno scoglio insormontabile per un anglosassone), mi sembra che ci sia dentro tutta la parte migliore del mondo di Oldfield: parti che sarebbero state bene in Tubular Bells II, passaggi che sembrano tratti da Ommadawn o Incantations, atmosfere alla Hergest Ridge. Ma il tutto reinterpretato con grande originalità. Insomma MOTS è un disco che non ci si stanca di ascoltare. L'unica curiosità che mi resta, è immaginare che cosa sarebbe stato MOTS se fosse stato orchestrato da David Bedford. A questo punto io sogno un concerto del grande Mike (più orchestra) all'Auditorium di Roma. Saluti |
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