amarok:un piccolo capolavoro in ..digitale. un caleidoscopio schizofrenico che ci fa letteralmente viaggiare con la fantasia... qui il Nostro comincia piano piano (e con gusto)ad introdurre temi spagnoleggianti che caratterizzeranno molti suoi lavori futuri. gli arrangiamenti sono cosi brillanti che stenti a credere che abbia fatto tutto(o quasi) lui...incredibile Mike!! un episodio cosi' non puo' passare inosservato al grande pubblico!. eppure le vendite furono scarsine... cosi' va il mondo..:-( voto:8-

heaven's open:il lato A è da scartare quasi in blocco...(la peggiore facciata dedicate alle canzonette fino ad ora).la suite sembra uno scarto di amarok( e probabilmente lo è). atmosfere tra danze rinascimentali, impennate schizofreniche e..concerti di uccelli(!). oggi la rivaluteremmo? io dico di si... voto:6-

tubular 2:praticamente un remake.quindi difficle da valutare...diciamo che ci sono parti che mi emozionano quasi piu' dell'originale(fantastica la parte con l'entrata di cornamuse come testimoniera' il concerto immortalato in vhs),altri segmenti risentono troppo dei suoni sintetici..comunque sia un buonissima replica:voto:8

songs from distant earth:qui Mike riesce nel tentativo di "svecchiare"le sue suite. un album che nonostante i suoni freddi e asettici riesce comunque in parecchi episodi ad emozionarmi. siamo distanti ovviamente in fatto di cifra artistica dagli album strumentali del passato. pero' il risultato è piu' che buono. Qualche momento un po' troppo "Enigma" ma glielo perdoniamo..;-) voto:7-

the voyager:chiaro il tentativo di adagiarsi alla moda del momento(new age e celtica) per aprirsi ad un pubblico piu' vasto. difficle giudicare un album fatto in gran parte da cover. i brani firmnati dal Nostro non lasciano il segno piu' di tanto a dire la vertia' tranne forse lo strumentale finale che non è malaccio(a aprte qualche rimando a titanic che pero' non era ancora uscito..;-).senza infamia e senza lode. voto:6

tubular 3:un po' fastidiose le "campane tubolari"in salsa techno pero' il resto ha momenti discreti.gli inserti spagnoleggianti sono trascinanti,cosi' come qualche bridge "siderale" e l'intensa inner child(forse il top dell'album). dico la verita' (e qui mi esporro' alle ingiurie di qualcuno): mi emoziona anche la coda finale.sissignori! e la vocina sussurrata dalla fanciulla(la figlia di Mike):"and the man..." e' miccia esplosiva per l'apocalisse "tubolare"!! un po' kitsch forse..ma..confesso che ho goduto...:-).voto:6,5

guitars:album per chitarre midi chiaramente interlocutorio. mi sorprende che ad udine(se non ricordo male) il buon mike ci abbia regalato solo muse e cochise(quest'ultima certamente non memorabile..).embers e summit day meritavano maggiormente,cosi' come from the ashes(che è poi la reprise di embers). la mini suite "four winds"non lascia traccia.... forse solo enigmatism ha qualche sprazzo di non deja vu e qualche grammo di sperimentazione. insomma niente di veramente importante....voto:5+