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        1981 
          - INTERVISTA DI PHIL GIFFORD IL 
          REDATTORE PHIL GIFFORD INTERVISTA UN VISITATORE APPENA ARRIVATO:
 MIKE OLDFIELD
 Parli 
          del musicista inglese Mike Oldfield e ti salta in mente soltanto un 
          nome, Tubular Bells. Oldfield scrisse questo colosso quando aveva diciassette 
          anni e lo incise prima di averne venti. Fu usato come colonna sonora 
          ne L'Esorcista, e ne sono state vendute dodici milioni di copie. Ma 
          naturalmente, il manager di Oldfield durante una breve visita in Nuova 
          Zelanda, suggerisce di non fare domande su Tubular Bells. È una 
          vecchia tradizione delle rockstar ipersensibili. Non chiedete a Joe 
          Cocker quanto beve, a Rv Cooder se gli è stato chiesto di unirsi 
          ai Rolling Stones, o a Lou Reed se è gay. Oldfield adesso ha 
          ventinove anni, ma l'avvertimento che si adombra facilmente di fronte 
          alle domande sbagliate, sembra essere un valido consiglio. Mentre appare 
          più distante che infastidito, la maggioranza delle sue risposte 
          appena bisbigliate suggerisce che non ci vorrebbe molto a portare le 
          sue risposte da esser brevi ad essere inesistenti. Fu educato a Reading, un bambino ossessionato dalla musica sin da quando 
          aveva dieci anni, che ascoltava Sibelius, ma suonava soprattutto musica 
          folk su di una chitarra acustica.
 - Tornavo a casa da scuola durante l'ora del pranzo solo per ascoltare 
          musica. Beh, anche per fumare qualche sigaretta.-
 Sua sorella maggiore, Sally, era una cantante folk e per un po’, 
          quando Oldfield aveva quindici anni, formarono un duo. Mentre era a 
          scuola sognava ad occhi aperti di diventare un pilota.
 - Ma non mi piaceva la scuola, la disciplina della scuola, così 
          non sono riuscito ad ottenere il diploma di ragioneria.-
 Lavorò invece in una band con Kevin Ayers, suonando rock avant-garde 
          e "guadagnando quanto bastava a mantenersi". Quando la band 
          di Ayers si sciolse, Oldfield lavorò nell'orchestra per la produzione 
          del West End di Hair.
 - Dovevo sostituire Alex Harvey, che è morto quest'anno. Suonava 
          a tempo pieno la chitarra ritmica. Guadagnavo venti sterline a settimana.-
 Arrivano le Campane. Oldfield aveva registrato gran parte del brano 
          strumentale su di un demo-tape verso la fine del 1971. Per un anno cercò 
          di venderlo andando in giro per le case discografiche inglesi, ma fu 
          rifiutato da tutte.
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        Ma 
          quando la Virgin pubblicò Tubular Bells nel maggio del 1973, 
          il successo fu immediato. Oldfield, comunque, non era in condizioni 
          da godersi la fama. I giornalisti, a quell'epoca, lo descrissero come 
          esasperantemente timido.Lui è reciso: - Caddi in una specie di depressione… a quell'epoca 
          una vera malattia mentale. Per circa due anni non riuscivo a vedere 
          nient'altro eccetto la musica ed il solo concentrarmi su quella era 
          distruttivo. Ne vennero comunque fuori delle cose carine. C'erano degli 
          aspetti negativi, cose contorte da farsi con la magia. Ma dal punto 
          di vista musicale andava bene, c'era della buona musica. Altre persone 
          trovano pauroso ascoltare la musica da allora. Io no. Non c'era molta 
          possibilità di svolta quando ne venni fuori. Volevo uscirne e 
          ci furono molte persone che mi aiutarono. Adesso sono molto simile a 
          come ero quando avevo 12 o 13 anni, prima che la musica prendesse completamente 
          il sopravvento.-
 Adesso ci sono altri interessi. È nel club locale di squash della 
          zona in cui vive nel Buckinghamshire, alla periferia di Londra.
 - Mi piace il gioco e la vita sociale che gli ruota intorno nel bar.-
 E c'è il vecchio amore per il volo, ora appagato con un brevetto 
          da pilota privato e persino da brevetti speciali per volare sul Bell 
          47 e su elicotteri Jet Ranger. Il piatto forte della sua visita ad Auckland 
          è stato un volo noleggiato sulla città in elicottero. 
          Il volo si estende persino al suo nuovo album, Five Miles Out, il cui 
          brano omonimo tratta di un pilota in difficoltà in un uragano.
 Dietro le quinte i membri della sua band sono equipaggiati, così 
          come Oldfield, con giacche di pelle stile capitan Biggles, con i nomi 
          dipinti a mano e temi di volo.
 Molte bands in tournée tendono a comportarsi come bambinoni, 
          ma l'aspetto un pò insolito del gruppo di Oldfield è che 
          loro ci si vestono pure. Oldfield dice che continuerà ad andare 
          in tournée fino a che non avrà abbastanza soldi da impiantare 
          uno studio per i video.
 - Adoro lavorare sui video, ma i costi di impianto sono enormi.-
 Respinge laconicamente il suggerimento che l'andare continuamente in 
          tournée potrebbe rendergli difficile comporre nuovo materiale.
 - Comporre per me non è un affare molto complicato. Prendo solo 
          tre o quattro spunti musicali sui quali devo costruire. Ho qualche mezzo 
          spunto su dei pezzetti di carta nella custodia della mia chitarra. Questo 
          è ciò io chiamo comporre. Non sedersi con l'intenzione 
          di scrivere qualcosa.-
 PHIL 
          GIFFORD |